“Ci sono due modi di vivere la vita. Uno è pensare che niente è un miracolo. L’altro è pensare che ogni cosa è un miracolo. “
(Albert Einstein)
Leggendo queste parole e avvicinandomi all’assemblea non ho potuto non fermarmi a riflettere sul mio percorso in questo movimento.
Ho iniziato, come tutti, quasi per caso, in un momento in cui l’allora Electric Wheelchair Hockey era poco più di una scommessa sulla quale erano in pochi a puntare.
Quei pochi che c’erano, però, erano pieni di vita, di passione, di voglia di mettersi in gioco e di sogni. Sogni per loro stessi, per i propri figli, per i compagni di squadra e per questo sport che era, allora più che mai, una occasione di vita incredibile.
Quella forza, quel sogno, quella voglia di provare a trasformare un gioco in uno sport mi investì senza lasciarmi modo di replicare in alcun modo. Iniziai, poco alla volta, a muovere i primi passi da volontario, da arbitro e poi in seguito da Presidente. Man mano che muovevo questi passi, con il sostegno di un movimento in continua crescita, mi sono reso conto di quanto la passione e la voglia di fare quello che potevo per raggiungere, assieme a voi tutti, gli obiettivi, piccoli o grandi, che ci ponevamo di volta in volta, fosse la spinta fondamentale per continuare.
Credetemi, essere il Presidente Federale non è semplice. Le responsabilità sono tante e nel tempo si sono moltiplicate, le decisioni complicate da prendere sono innumerevoli, le telefonate rammaricate, arrabbiate e polemiche sono di gran lunga superiori a quelle piacevoli in cui ti viene chiesto come stai o ti vengono fatti i complimenti.
Eppure, in tutti questi anni, ogni volta che le mie energie e le mie motivazioni subivano un colpo di arresto, bastava un secondo, un ricordo, un’immagine o un video a ricordarmi quanto io amassi questo sport e questo movimento.
Ho vissuto emozioni incredibili al fianco di ciascuno di voi e ho visto un movimento evolvere e trasformarsi da scommessa a realtà.
Ho assistito al consolidamento di questa realtà finalmente riconosciuta come Federazione Sportiva Nazionale Paralimpica dal Comitato Paralimpico Italiano.
Ho visto gli azzurri alzare la Coppa del Mondo, e tantissimi ragazzini mettersi alla prova e cercare di emulare i loro campioni sognando in azzurro.
Ho visto giovani talenti trovare la loro consacrazione e grandi campioni lasciare il campo.
Ho incontrato nuovi sguardi pieni di sogni, quelli dei ragazzi e delle società del Powerchair Football, che hanno il diritto di vivere le emozioni che “quelli del Powerchair Hockey” hanno vissuto in questi fantastici 25 anni di storia che ho avuto l’onore di vivere in primissima linea.
Ne sono assolutamente certo: non avrei mai potuto chiedere o immaginare di meglio da questa folle avventura alla guida della Federazione.
Ci avviciniamo all’assembla straordinaria, alle nuove elezioni e come tutti ormai saprete, la mia scelta è stata quella di fare un passo indietro, o meglio a lato.
Non parteciperò alla corsa in qualità di Candidato Presidente. Dopo tanti anni in prima linea e, spesso sotto il fuoco incrociato, ho percepito nel movimento la volontà di cambiare e di innovarsi e penso che sia giunto il momento per qualcun altro di cimentarsi in questo ruolo e di affrontare gli oneri e gli onori che ne derivano.
Mi propongo come candidato Consigliere in rappresentanza delle Società e degli Affiliati perché non voglio far mancare il mio apporto, perché ritengo necessario agevolare il passaggio di consegne e assicurare una voce neutra e, allo stesso tempo, esperta all’interno del movimento.
Sono assolutamente consapevole che anche il ruolo del Consigliere Federale è fondamentale e assai delicato, ed è mia intenzione, laddove il movimento lo vorrà, affrontarlo in modo propositivo e attivo.
Vi invito a sostenere e supportare il nuovo candidato Presidente, persona competente ed affidabile, la cui stima reciproca ci unisce fortemente. Metterò a sua disposizione tutte le mie conoscenze istituzionali, politiche ed i numerosi rapporti di fiducia e collaborazione maturati con tutti i nostri partner nel corso degli anni. Sarò sempre a disposizione dei soci che in questi anni mi sono stati vicini e che ringrazio per avermi sempre fatto sentire la loro presenza.
Un profondo ringraziamento lo devo anche al Segretario Federale Fabio e al nostro altro collaboratore Luca per la loro indispensabile presenza e supporto che ha permesso la realizzazione e lo svolgimento di una grandissima mole di lavoro. Sono senza dubbio entrambi un valore aggiunto che la nostra Federazione può vantare.
So che nel mio percorso, e nel percorso dei diversi Consigli Federali che si sono susseguiti nel tempo, ci possono essere state incomprensioni e situazioni gestite a volte, o con il senno di poi, in modo non del tutto impeccabile. Ma errare è umano. Una cosa di cui sono fiero e per la quale ringrazio tutti i consiglieri e i collaboratori che, a vario titolo e modo, mi hanno accompagnato in questi anni è la voglia di essersi messi in gioco e alla prova. È evidentemente facile criticare da fuori e assai più difficile proporsi e prendersi delle responsabilità.
George Bernard Shaw disse: “Una vita spesa a commettere errori, non solo è più onorevole, ma è molto più utile di una vita passata a non far niente.”.
Questo, di certo, mi sento di averlo fatto. Mi sento di essermi messo al servizio e a disposizione di una scommessa assolutamente vinta. Sono certo di aver contribuito a tanti successi grandi e piccoli, di aver raccolto la stima di qualcuno e gli spergiuri di altri. Sono orgoglioso di aver fatto il mio, e sarò sempre a disposizione di FIPPS che occupa un posto speciale nel mio cuore.
Il Presidente Federale
Antonio Spinelli