In riferimento ai comunicati e ai post pubblicati da alcune società sui propri canali social circa la decisione di non iscriversi al prossimo campionato o di esprimere disaccordo e preoccupazione in merito alle scelte adottate dal Consiglio Federale per la stagione sportiva 2025/26, desideriamo intervenire per precisare una serie di punti che riteniamo importante ribadire e chiarire per il bene di tutti.
In primis ci teniamo a ribadire con forza che FIPPS riconosce e valorizza il diritto di ogni società a esprimere liberamente il proprio punto di vista e considera il confronto, anche critico, un elemento prezioso per la crescita del movimento.
FIPPS non si è mai sottratta – né intende farlo in futuro – al dialogo e al confronto con le proprie società affiliate. Crediamo fermamente che il dibattito sia un motore fondamentale per la crescita del movimento, ma riteniamo altrettanto necessario che esso si svolga in maniera costruttiva, rispettosa e organizzata. Negli ultimi mesi abbiamo ricevuto e analizzato diversi contributi e segnalazioni da parte di alcune società: alcuni di questi sono stati oggetto di confronto interno al Consiglio Federale e, in alcuni casi, sono in fase di elaborazione per diventare vere e proprie mozioni che FIPPS intende portare all’attenzione delle sedi internazionali competenti. Le proposte che, invece, non saranno tradotte in mozioni ufficiali non sono per questo state ignorate: sono comunque state prese in considerazione, discusse e valutate con attenzione. Tuttavia, non tutte risultano allo stato attuale sostenibili o concretamente realizzabili, oppure richiedono approfondimenti tecnici e analisi più complesse che non possono essere svolte nei tempi ristretti imposti dalle scadenze relative all’emanazione delle DOA.
Anche in questi casi, l’ascolto e il confronto non sono venuti meno, ma devono necessariamente essere integrati da tempi e strumenti adeguati, che garantiscano serietà, equità e competenza nella valutazione di ogni proposta.
Accanto a contributi costruttivi e osservazioni legittime, purtroppo, sono emersi negli ultimi tempi anche messaggi e contenuti che nulla hanno a che vedere con un confronto civile. Alcuni toni e affermazioni hanno travalicato il limite della critica, assumendo connotazioni diffamatorie, offensive e lesive della reputazione di persone, organi federali e dell’intera Federazione. Di fronte a simili episodi, FIPPS non può e non intende restare indifferente: si riserva pertanto di tutelarsi, ove necessario, attraverso gli strumenti previsti dalla giustizia sportiva e, qualora le circostanze lo rendano necessario, anche per le vie legali ordinarie.
A fronte di tutto questo riteniamo utile e doveroso condividere una riflessione di metodo. In nessun contesto sportivo strutturato, le modifiche regolamentari, che, nel nostro caso, consistono principalmente in adeguamenti tecnici e normativi, vengono sottoposte a consultazione preventiva con la totalità delle società affiliate. È principio consolidato nel sistema sportivo, nazionale e internazionale, che tali decisioni rientrino nelle competenze degli organi direttivi eletti e degli organi tecnici a questo preposti, nel rispetto del mandato ricevuto. Anche il nostro sistema federale si basa su un modello di rappresentanza democratica: il Consiglio Federale attualmente in carica è stato eletto solo pochi mesi fa, attraverso un processo trasparente e partecipato, sulla base di una piattaforma di valori, obiettivi e scelte strategiche che hanno ottenuto un ampio consenso da parte del movimento.
Le decisioni che ne derivano non sono frutto di reazioni estemporanee né espressione di opinioni personali, ma il risultato di un lavoro di analisi, confronto e valutazione tecnica, volto a garantire uno sviluppo sostenibile, equo e inclusivo dei nostri sport e a tutelare al meglio gli interessi presenti e futuri dell’intero movimento.
Il cambiamento è parte integrante della vita e dello sport. Lo è ancor più nello sport paralimpico, dove ogni traguardo raggiunto è frutto di resilienza, adattamento, trasformazione. Non esiste crescita senza evoluzione, né inclusione senza la capacità di ripensarsi e rimettersi in discussione. Lo ricorda anche il Comitato Paralimpico Internazionale con il suo slogan: “Change Starts with Sport”. Lo sport, nella sua essenza più profonda, è motore di cambiamento culturale e sociale: rompe barriere, apre strade, costruisce nuovi immaginari.
In questa direzione si muove anche l’azione della FIPPS: nel rispetto delle tradizioni e dell’identità dei nostri sport, ma con la consapevolezza che innovare – nelle regole, nei modelli organizzativi, nelle proposte tecniche – significa offrire nuove opportunità, rendere lo sport sempre più accessibile, attuale e capace di rispondere ai bisogni di un movimento in continua evoluzione.
Lo sport paralimpico, e in particolare i Powerchair Sport, nascono e si sviluppano come spazio di inclusione, di opportunità e di sogni. E questo vale per tutti: fare sport per piacere e divertimento non è in contrapposizione con il perseguimento dell’alto livello e dei risultati sportivi. Al contrario: entrambi gli aspetti sono complementari e devono poter convivere. È compito della Federazione creare le condizioni affinché ogni atleta, a ogni livello, trovi strumenti adeguati per praticare sport in un contesto accogliente, formativo e stimolante.
In quest’ottica:
- La Federazione ha promosso negli ultimi anni il Progetto Scuola, che ha coinvolto oltre 20 istituti scolastici e 17 società sportive, con l’obiettivo di sensibilizzare, far conoscere e rendere accessibili i powerchair sport ai più giovani.
- È stato ideato e lanciato un format promozionale che, nonostante il successo ottenuto nella prima edizione e le numerose richieste informali di riproporlo nella stagione 2024/25, non ha purtroppo ricevuto un numero sufficiente di adesioni da parte delle società per essere sostenuto e rilanciato. Tale format era pensato proprio per accompagnare le realtà con meno esperienza, offrendo loro un contesto protetto in cui partecipare, imparare, provare, sperimentare e crescere.
- Nel periodo post-pandemico, FIPPS ha investito in progettualità innovative come ReStart e le Powerchair Sport Academy, collaborando con realtà di grande valore quali SAPRE, Dynamo Camp e la Fondazione Solo per Te, per dare vita a momenti di sport, coinvolgimento e orientamento rivolti a nuovi potenziali atleti e alle loro famiglie.
In un contesto sportivo strutturato e riconosciuto a livello internazionale, parlare di “regolamenti imposti dall’alto” risulta quantomeno fuorviante. I regolamenti applicati nelle discipline paralimpiche non sono frutto di imposizioni arbitrarie, ma rappresentano una delle condizioni per far parte di un movimento sportivo globale, coerente e riconosciuto. Nel caso del Powerchair Football, l’applicazione del regolamento FIPFA ed EPFA non è una scelta discrezionale, ma un requisito imprescindibile per essere allineati, già a partire dall’inizio, alle indicazioni della federazione internazionale.
Lo stesso principio vale per il Powerchair Hockey: le regole di gioco sono di origine internazionale, elaborate nell’ambito di IPCH grazie anche al fondamentale supporto dato dalle mozioni di cui siamo stati portavoce come movimento nazionale, e il rispetto di tali norme è parte integrante del percorso di sviluppo tecnico, sportivo e culturale sia a livello nazionale che internazionale.
Non aderire a queste regole significherebbe interrompere il percorso di riconoscimento sportivo costruito con impegno, serietà e visione da atleti, tecnici, dirigenti e volontari nel corso di oltre trent’anni. Un percorso che ha portato alla piena affermazione della FIPPS come Federazione Sportiva Paralimpica Nazionale, che non solo consente agli atleti di competere ai massimi livelli, ma ha permesso a numerose società affiliate di accedere al bando ausili promosso dal CIP, grazie al quale sono stati distribuiti oltre 400 ausili sportivi. Un risultato concreto che ha offerto ad almeno altrettanti atleti la possibilità di avvicinarsi, scoprire, provare e praticare i nostri sport con mezzi adeguati, senza dover sostenere direttamente i costi spesso ingenti degli ausili tecnici.
Tra le modifiche regolamentari più discusse, in particolare nel Powerchair Hockey, vi è stata la reintroduzione della tolleranza di 0,5 km/h nel controllo della velocità delle carrozzine, applicabile alle serie A1 e A2, dove il limite massimo consentito è fissato dal regolamento a 15 km/h. È importante precisare che il limite regolamentare rimane invariato, ma che si è riconosciuta la necessità di introdurre un margine tecnico di tolleranza per tenere conto delle variabili che influenzano le rilevazioni, come la temperatura ambientale, il tipo di pavimentazione e le condizioni operative degli strumenti utilizzati.
Durante l’ultima stagione sportiva, abbiamo assistito a situazioni critiche legate all’applicazione rigida del limite di velocità, con sanzioni gravi (cartellino rosso), inflitte a giocatori che non avevano intenzionalmente violato il regolamento, ma che avevano superato il limite per effetto di fattori esterni non sempre controllabili.
Per chiarezza e trasparenza, va ricordato che l’Italia si era già fatta promotrice di una mozione presso IPCH per la rimozione o la significativa riduzione della tolleranza internazionale sulla velocità: mozione che, purtroppo, non ha ottenuto la maggioranza necessaria per essere approvata.
Un’altra novità fortemente criticata riguarda la rimodulazione della durata delle gare, ora suddivise in due tempi da 20 minuti anziché in quattro da 10 minuti. Questa scelta nasce dalla volontà di ottimizzare la gestione tecnica della partita, semplificare le dinamiche di gioco e allineare il formato di gara a quello già adottato a livello internazionale nel Powerchair Hockey.
Comprendiamo le preoccupazioni espresse da alcune realtà rispetto a questa modifica, soprattutto in riferimento alla tenuta fisica di atleti più fragili con patologie più severe. È tuttavia importante ribadire che il regolamento mantiene pienamente l’uso dei time-out e delle sostituzioni, strumenti essenziali per gestire le pause, favorire il recupero e garantire un adeguato turnover, offrendo così l’opportunità di partecipazione a un numero maggiore di atleti.
Siamo inoltre allineati alla crescente preoccupazione in merito alle linee guida e ai criteri adottati nel settore arbitrale. Questo tema è stato oggetto di riflessione e confronto anche a livello internazionale, coinvolgendo la maggioranza delle nazioni affiliate a IPCH. Proprio per dare risposte concrete e condivise, IPCH ha istituito immediatamente a seguito dell’ultimo Europeo 2024 una nuova Commissione di atleti e tecnici, che da mesi lavora congiuntamente con la rinnovata Commissione Arbitri e Osservatori Internazionali. Questo gruppo di lavoro ha esaminato una vasta raccolta di situazioni di gioco reali, inviate dalle varie nazioni con richieste puntuali di chiarimento, interpretazione e uniformità applicativa.
Risultato di questa consultazione sarà l’emanazione di nuove linee guida arbitrali, pensate per garantire maggiore coerenza, trasparenza e soprattutto per riportare il gioco a un livello di intensità e dinamica che sia percepito come sicuro e sostenibile da tutti i protagonisti in campo – atleti, allenatori e arbitri. Questo importante passo avanti nasce da un processo di ascolto e collaborazione tra tutte le parti coinvolte, e rappresenta un segnale concreto dell’impegno condiviso a favore di un Powerchair Hockey sempre più tutelante, equilibrato e in linea con l’evoluzione tecnica e fisica del gioco.
In conclusione, riteniamo doveroso esprimere un pensiero sul tema della crescente partecipazione di atleti internazionali ai campionati italiani. Il fatto che il nostro campionato sia oggi riconosciuto all’estero come un punto di riferimento tecnico, organizzativo e sportivo è un risultato importante, frutto del lavoro di tutto il movimento. Sempre più atleti manifestano la volontà di prenderne parte, attratti dalla qualità delle nostre competizioni, dalla serietà dell’organizzazione e dal livello complessivo del contesto.
La presenza di atleti stranieri non è vietata da alcuna normativa, né nazionale né internazionale: al contrario, è espressione di quella naturale apertura e interscambio che caratterizza ogni sport in crescita e sempre più integrato in una dimensione globale. Dobbiamo essere consapevoli della differenza strutturale tra i diversi campionati in Europa e nel mondo e, al tempo stesso, orgogliosi del fatto che quello italiano è oggi tra i più organizzati, stabili e riconosciuti, non solo a livello europeo, ma probabilmente anche su scala mondiale.
Tale riconoscimento è reso possibile anche dal fatto che la FIPPS è tra le pochissime realtà nazionali ad essere pienamente riconosciuta dal proprio Comitato Paralimpico Nazionale e chiamata ad operare nel rispetto di una serie di responsabilità istituzionali che richiedono trasparenza gestionale e una visione di lungo termine che metta al centro lo sviluppo dello sport paralimpico per tutti.
Siamo perfettamente consapevoli delle difficoltà economiche che molte società stanno affrontando, e non ignoriamo le preoccupazioni espresse riguardo all’aumento dei costi connessi alla partecipazione ai campionati. Tuttavia, è doveroso chiarire che questo incremento deriva da una necessaria rimodulazione delle modalità di copertura dei costi vivi legati all’organizzazione delle competizioni.
Nel periodo post-pandemico, FIPPS ha fatto uno sforzo straordinario per assorbire l’impatto dell’aumento generalizzato dei costi (trasporti, ospitalità, logistica, servizi), continuando a farsi carico – per quanto possibile – di una serie di costi connessi alle spese relative ai trasferimenti, servizi – tra cui a titolo di esempio lo streaming, il fotografo etc. – alloggio e vitto non solo delle squadre, ma anche degli ufficiali di gara, che ogni settimana garantiscono la regolarità dello svolgimento dei campionati su tutto il territorio nazionale.
Questa copertura straordinaria ha rappresentato una forma concreta di sostegno alle società in un momento complesso. Tuttavia, oggi non è più sostenibile. La Federazione ha l’obbligo, anche su sollecitazione del Comitato Italiano Paralimpico, di adeguarsi a linee guida gestionali e finanziarie improntate alla prudenza e alla sostenibilità di lungo periodo. Non è più possibile attingere al patrimonio federale per coprire costi ordinari di gestione, e pertanto una parziale redistribuzione di queste spese sulle società si è resa inevitabile, se si vuole garantire continuità, sostenibilità economica, qualità e sicurezza all’attività sportiva.
FIPPS continua comunque a lavorare per sostenere le proprie affiliate, continuando la ricerca per reclutare una figura specificamente destinata al fundraising che possa guidarci nell’applicazione a progetti e opportunità di finanziamento e sponsorship.
La scelta di eliminare le Fasi Finali come evento condiviso a Lignano Sabbiadoro è stata una delle più difficili e sofferte che ci siamo trovati ad affrontare. Per anni – anzi, per decenni – le finali a Lignano hanno rappresentato molto più di un momento sportivo: sono state un’occasione unica di crescita personale, di scambio culturale, di convivenza tra persone provenienti da ogni parte d’Italia (e non solo), con vissuti, storie e tradizioni profondamente diverse. In quei giorni si è costruita una comunità fatta di rispetto, legami autentici e amicizie che ancora oggi rappresentano uno dei patrimoni più belli del nostro movimento.
La struttura di Lignano, pur essendo ancora oggi l’unica capace di ospitare un evento così complesso per numeri e logistica, si trova in una posizione periferica e difficilmente raggiungibile da molte società. Le osservazioni ricevute da diverse realtà ci hanno spinto ad analizzare con serietà la situazione e a valutare soluzioni più accessibili, sostenibili e capaci di favorire una maggiore diffusione dei Powerchair Sport su tutto il territorio nazionale.
Siamo convinti che portare le finali Scudetto di entrambe le discipline in sedi diverse possa rappresentare una straordinaria opportunità per promuovere il movimento, per far conoscere i nostri sport a nuovi pubblici, per coinvolgere nuove comunità, potenziali atleti, ufficiali di gara e volontari. Un’occasione per accendere nuove scintille, proprio come è successo a tutti noi la prima volta che abbiamo scoperto questo mondo.
Allo stesso tempo, non vogliamo rinunciare del tutto allo spirito di Lignano. Per questo motivo, la Coppa Italia continuerà a svolgersi presso il Bella Italia EFA Village, preservando quel momento di incontro, condivisione e festa che per tanti anni ha segnato positivamente le nostre stagioni. In questo modo, la partecipazione sarà libera, volontaria e sentita, svincolata da obblighi legati al titolo nazionale, ma pienamente in linea con il valore più profondo del nostro movimento: quello di una comunità che si incontra, si riconosce, cresce insieme.
Con questo lungo comunicato, abbiamo cercato di fornire risposte chiare e articolate alle molte critiche, osservazioni e istanze emerse da parte delle società nelle ultime settimane. Ci auguriamo sinceramente che quanto esposto possa aiutare a fare chiarezza, dissipare dubbi e offrire rassicurazioni rispetto alle scelte operate, nella consapevolezza che ogni decisione è stata presa con grande responsabilità e dopo un confronto approfondito, non solo nelle ultime settimane ma nel corso degli ultimi mesi.
Tuttavia, per essere ancora più trasparenti e per aprire un canale diretto di dialogo costruttivo, abbiamo deciso di organizzare una serie di incontri dedicati sia alle società che si sono regolarmente iscritte alla prossima stagione sportiva, sia a quelle che – legittimamente – hanno scelto di non partecipare. Saranno momenti fondamentali per entrare ulteriormente nel merito delle scelte compiute, spiegare nel dettaglio la razionalità che le ha motivate, e soprattutto offrire uno spazio di confronto guidato, moderato e rispettoso, in cui ogni voce possa sentirsi ascoltata.
Speriamo che partecipiate numerosi a questi appuntamenti, perché solo attraverso il dialogo aperto e il confronto continuo possiamo costruire insieme un futuro più solido, inclusivo e sostenibile per i Powerchair Sport. Sarà anche l’occasione per condividere con voi le linee guida, le idee e i progetti che stiamo sviluppando per la stagione 2025/2026, e che – ne siamo certi – potranno rappresentare nuove e importanti opportunità di crescita per tutto il movimento.