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Lo scorso 24 ottobre ho avuto l’immenso piacere dopo tanti mesi di stop e di lontananza forzata dai campi e per la prima volta in qualità di Presidente Federale FIPPS, di poter assistere di nuovo ad una partita di campionato. E che partita, tra l’altro. Non vi nascondo che a livello personale è stata una doppia emozione, il 30 ottobre 2011, infatti, si svolse un amichevole proprio tra i Madracs Udine e gli allora appena nati Black Lions Venezia e quella fu anche la mia prima esperienza nel mondo del Powerchair Hockey. Una giornata che mi fece letteralmente e completamente innamorare di questo sport.

Dopo 9 anni sono tornato ad incrociare gli sguardi di molti degli stessi giocatori di allora e anche di alcune nuove leve e promesse inserite negli ultimi anni nelle fila delle due compagni. Nei loro occhi ho ritrovato la stessa passione e la stessa voglia di scendere in campo, la stessa voglia di divertirsi per 40 minuti nei quali esprimere il meglio di sé.

In un momento storico così particolare e difficile vedere l’impegno e la determinazione di tutti, non solo nel giocare ,ma anche nell’applicare le norme e le misure di sicurezza previste, mi ero rassicurato e avevo per un attimo davvero creduto che con l’impegno, con un gioco di squadra in grado di superare la sportiva rivalità del campo e del gioco, con l’osservanza del protocollo e delle regole si potesse andare avanti.
Il COVID, purtroppo, ci ha messo poco a dissipare quell’entusiasmo e quell’ottimismo e ce lo ha dimostrato con una nuova impennata di casi e di contagi.

Pochissimi giorni dopo, assieme al Consiglio Federale, ci siamo trovati di fonte ad una situazione complessa e disseminata di variabili poco controllabili e poco standardizzabili.

Di fronte ai rischi che la situazione di oggi ci presenta, rischiare la salute delle persone, nonostante il grandissimo impegno di tutti, non è possibile e non è ragionevole.

Molte delle restrizioni già imposte ci sembrano ingiuste, esageratamente limitanti ed inattuabili, nonché già pesantissime a livello economico per molte attività, ma non sono ancora nulla messe al confronto di un altro possibile stop totale, che tutti vogliamo scongiurare.

La decisione di sospendere il campionato non è stata semplice. La voglia di sport, la voglia di vedervi sfrecciare sulle vostre carrozzine da Hockey e da Football, la voglia di scoprire questa nuova disciplina dal grandissimo potenziale di crescita è fortissima ma, per poter andare avanti, oggi ci dobbiamo ancora una volta sacrificare un pochino e rimandare di qualche mese la nostra inarrestabile voglia di campo e di goal.

Dobbiamo farci ambasciatori ed esportare un messaggio forte anche fuori dai palazzetti, ai nostri cari, ai nostri amici, a più persone possibile: il futuro di tutti dipende da ognuno di noi, e non parlo solamente del futuro dei nostri sport, ma di tutto ciò che amiamo e che ci è più caro: dobbiamo usare le armi che sappiamo essere efficaci in questa battaglia comune, armi che dopo mesi conosciamo bene, senza mai abbassare la guardia.

Ho condiviso questa posizione anche con il Presidente del Comitato Italiano Paralimpico Luca Pancalli che ho avuto il piacere e l’onore di incontrare presso la sede del CIP Lunedì 26 ottobre u.s..
Un incontro assai positivo che mi ha permesso di evidenziare alcune difficoltà e criticità ma anche di iniziare una pianificazione a 360° e raccontare le tante idee e progetti che frullano nella testa non solo del sottoscritto ma anche del Consiglio Federale e dei referenti dei vari settori federali.

La posizione che abbiamo assunto come FIPPS è assolutamente condivisa dal CIP che sarebbe arrivato a suggerirci la stessa misura di sospensione laddove la stessa non fosse stata già emanata, proprio in considerazione della particolarità degli atleti del Powerchair Hockey e del Powerchair Football che, ripetiamolo, afferiscono alle categorie esposte ad un maggior rischio.

Siamo in una fase che ci ricorda molto quella di febbraio scorso ma dobbiamo rimanere consapevoli che possiamo ancora scrivere noi il finale di questa storia…bastano poche accortezze e attenzioni: usare la mascherina, mantenere il distanziamento di sicurezza ed igienizzarsi spesso le mani oltre ad usare i metodi di tracciamento in nostro possesso.

Solo cosi possiamo ancora cambiare il finale di questa storia, Ma non abbiamo più tempo da perdere, ne abbiamo già perso abbastanza.

Facciamolo tutti, davvero, e allora sì, si potrà dire “Andrà tutto bene” e allora sì, potremo tornare a goderci quello che amiamo compresi i nostri sport.

 

Andrea Piccillo

Presidente Federale

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