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Il nuovo corso della Nazionale Italiana di Wheelchair Hockey è ufficialmente iniziato il weekend scorso. Dal 12 al 14 aprile a Lignano Sabbiadoro si è svolto il primo campus di selezione della Nazionale che parteciperà all’Europeo 2020 le cui date e location sono ancora da definire.

20 atleti convocati per questo primo appuntamento azzurro sotto la guida di CT Vittadello e Mister Scricco, molti gli esordienti a questo incontro, non solo tra gli atleti ma anche nello staff.

“Il primo raduno è andato – racconta Mister Scricco, al ritorno sui campi di Wheelchair Hockey dopo l’esperienza con i Cocoloco Padova nella stagione 2013/14 – è stato impegnativo per me che non ero più abituato a certi ritmi e a certe emozioni. Ero fermo da un bel po’ dal ruolo di allenatore e ritornare sul campo di gioco è stato un impatto non da poco! Ho trovato un livello di gioco completamente diverso da quello che ricordavo, molto più fisico, veloce e sicuramente molto molto tecnico. Merito dei ragazzi e di tutto il movimento che è cresciuto a livelli altissimi! Personalmente è stata una prova importante e provante, adesso che so cos’è un raduno avrò già dei punti fermi e saprò esprimermi al meglio nella prossima occasione. Per quanto riguarda i ragazzi sono contento di aver finalmente associato un nome e un cognome ad un volto e di averli cosi’ conosciuti e incontrati tutti di persona… devo dire che in loro ho trovato piena e assoluta disponibilità, bravissimi i giovani e gli esordienti ma un plauso speciale va rivolto ai veterani che con molta umiltà ed esperienza li hanno aiutati ad integrarsi nel gruppo dispensando consigli e guidandoli negli esercizi e nelle partite. Tutte le persone che compongono lo staff potranno dare un contributo importante ed un valore aggiunto alla causa della nazionale, mi ha fatto piacere lavorare con loro in questi giorni, e siamo stati ben orchestrati da un cultore e da un perfezionista del Wheelchair hockey come è il nostro CT Luca Vittadello.”

Ed è proprio il CT a dare una valutazione globale dell’andamento del campus: “Siamo molto soddisfatti di questo primo campus che è stato anche un po’ un esperimento sia in termini di format per la gestione dei tempi e dei giocatori, sia perché il campus ha coinvolto parecchi giocatori nuovi. Siamo stati molto contenti di vedere come gli esordienti si siano subito inseriti e siano stati a loro agio con il gruppo, si sono impegnati molto e hanno anche dimostrato tanto. I veterani, i campioni del mondo che hanno fatto parte di questo primo incontro, hanno dato l’esempio sotto il profilo tecnico e di comportamento ai più giovani, e per quanto esista ancora un naturale gap tra loro, siamo convinti che molto presto grazie all’entusiasmo e alla voglia di dimostrare dei giovani e all’esempio dei più esperti questo gap si ridurrà e si livellerà.  – commenta CT Vittadello – Siamo consapevoli di aver chiesto molto sia sotto il profilo tecnico che dal punto di vista dello sforzo fisico e mentale. Volevamo partire forte e la reazione è stata positiva, per questo siamo molto contenti ed è doveroso fare i complimenti ai ragazzi. Dopo le finali ci sarà il prossimo campus e siamo già al lavoro per prepararlo al meglio.”

“Tutto è ricominciato là dove si era concluso il percorso mondiale.- racconta il Presidente Federale Spinelli – Il primo campus di selezione della Nazionale guidata da Vittadello e Scricco mi ha entusiasmato e quasi commosso perché ho ritrovato un gruppo di atleti e uno staff pronti a dare il massimo, un gruppo in cui la coesione, la voglia di fare, la determinazione, l’abnegazione e il senso di sacrificio e appartenenza era già ai massimi livelli. Sembrava un gruppo che già si era allenato e ritrovato assieme per più volte e non  al primo appuntamento, all’esordio di una nuova avventura. Sono soddisfatto e fiducioso perché ho visto un gruppo compatto e coeso. Troppo spesso ci affidiamo a trionfalismi o messaggi sui social come se per costruire l’unità di un gruppo e le sue sinergie ci volesse chissà quale sforzo, – continua Spinelli – i ragazzi mi hanno dimostrato che tutto quel che serve sta nella mente, nella voglia di stare assieme. Ringrazio tutti, i ragazzi, gli accompagnatori che, a loro, volta hanno fatto un lavoro importante, e lo staff di cui sono rimasto davvero molto soddisfatto.”

 

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